SWAN, termine che significa “cigno”. In questo post non ci occuperemo di ornitologia ma di ben altri tipi di “cigni”. Parliamo degli SWAN 51 e SWAN 53, due barche “cugine”, figlie della matita di German FRERS e di cui ho avuto il piacere di realizzarne i mezzi scafi. Seguitemi nel post.-
Vi ho già narrato il altro post della storia dei mezzi scafi ma anche della realizzazione di alcuni di essi, quali l’ Anapotesi, oppure del Bavaria 35 Match. Sicuramente tornerò sull’argomento con altre realizzazioni, come in questo post narrerò della realizzazione dei mezzi scafi di queste due splendide barche.
SWAN 51 e SWAN 53. Parliamo di quei bei cabinati da crociera che sono nati dalle abili mani di quel grande progettista che è German FRERS.
Il 53 è nato a pochi anni dal primo ed è in pratica, dando un’occhiata ai disegni, una evoluzione del 51.
Si chiamano in gergo tecnico “carene parenti” perché, da una carena di riferimento si modifica uno o più dei tre parametri principali, la sua lunghezza, larghezza o pescaggio, e si ottiene una nuova carena però imparentata con la prima.
E studiando il piano di costruzione dello SWAN 53, confrontandolo con lo scafo del 51, si nota con evidenza che le due carene sono imparentate.
Il notissimo progettista, a fianco del cantiere NAUTOR ha continuato il mito dello SWAN disegnando una famiglia di scafi di cui fanno senz’altro parte il 39, il 46, il 51, il 53 l’ 86 , scafi caratterizzati da eleganza e sportività in un’epoca, gli anni 80, in cui la vela allarga il bacino degli appassionati.
Ho avuto l’occasione di avere sottomano il piano di costruzione originale dello SWAN 53 grazie ad un armatore di questo splendido cabinato, che naviga per le coste della ex Iugoslavia, il quale mi ha chiesto il mezzo scafo della sua barca ma, non solo quello, voleva anche incorniciarsi il piano di costruzione.
Dal momento che so per certo che i progettisti difficilmente rilasciano copie dei piani di costruzione delle loro opere, ho tentato di farlo desistere da tale proposito ma la sua fermezza mi ha indotto alla fine a ricercarlo.
A questo punto ho fatto una richiesta direttamente al progettista, German FRERS, che non abita dietro l’angolo visto che il suo studio di progettazione è in Argentina, ma, potenza della tecnologia, con una mail al suo indirizzo di posta elettronica il gioco è fatto.
Inaspettatamente dopo qualche giorno mi arriva una risposta da parte di una gentile segretaria la quale mi fa sapere che il piano di costruzione è disponibile e che avrei dovuto sborsare, per averlo, la cifra di 250 Euro.
Bene….non se ne farà niente, almeno penso questo. Invece no. L’armatore mi dice di andare avanti con l’acquisizione del piano di costruzione e, dopo una ventina di giorni mi ritrovo a casa il piano di costruzione in formato originale.
E’ evidente che, stiamo parlando dei primi anni 80, il computer non ha ancora soppiantato la mano del progettista, dal momento che le linee sono tutte disegnate a mano, alla vecchia maniera, con righe, squadrette, piombi, righelli e curvilinei; è l’abile arte del progettista e designer che deve far combaciare le linee delle varie viste in un tutt’uno armonico.
A tal punto, per non rovinare l’originale, ne traggo copia ed inizio il lavoro di realizzazione del mezzo scafo. Si va sul velluto quando si lavora con i piani di costruzione originali. Circa quattro mesi dopo il modello è pronto e l’armatore viene a ritirarlo direttamente a casa, unitamente al piano di costruzione, non prima però di aver fatto un bel pranzo tutti insieme.
Qui di seguito le foto del modello terminato.
Non faccio neanche in tempo a salutarlo che mi arriva la richiesta di un altro armatore del mezzo scafo del suo SWAN 51.
Ok, dico io, visto che la barca è a secco mandami le foto perché vorrei capire come tirarci fuori i disegni.
Con mia grande sorpresa mi rendo conto che lo SWAN 51 è del tutto simile al 53. Vado ad indagare sulle caratteristiche principali e forme dello scafo e mi rendo conto che in realtà, a prescindere da come i due scafi siano diversi dal punto di vista del pozzetto, tuga, sistemazioni interne, timone e deriva, le due carene sono parenti. Più precisamente il 53 essendo del 1985 è stato tratto dal 51 che è precedente.
Bene. Vado ad individuare sul piano di costruzione dello SWAN 53 le zone in cui c’è da intervenire per ottenere la carena del 51, dal momento che la differenza di lunghezza dei due scafi è solamente due piedi, circa 60 cm e le forme sono completamente simili.
Qui di seguito alcune fasi della costruzione del mezzo scafo dello SWAN 51
Ho avuto quindi la disponibilità, anche in questo caso di un ottimo piano di costruzione da cui poter trarre il mezzo scafo dello SWAN 51 che, dopo qualche mese è pronto per essere spedito all’armatore.
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bello il mezzo scafo del 51, dalla foto ho riconosciuto la mia ex barca a secco!
Complimenti!
E’ possibile fare mezzo scafo di 441 Rony Holland?
Grazie. Certamente si se si hanno a disposizione i disegni
Gran belle realizzazioni, impreziosite dal lavoro di ricerca storica -tipica di ogni lavoro “serio”- che le ha precedute.
Complimenti, anche ai committenti.
Gentile Adolfo…. Grazie per i complimenti.
Continui a seguirci… c’è in cantiere dell’altro…